Lasciatemi scrivere due righe a mano libera, che è poi quello che accade per tutti gli altri contenuti.

Dietro questo progetto c’è una voce narrante, la mia – Isabella, e dietro a ogni messaggio, mail o direct ci sono sempre io.

Non ci metto così spesso la faccia, anzi, non lo faccio quasi mai perché per me il Gipsy è un palcoscenico per tutte quelle storie d’artigianato che colorano il mondo di gentile meraviglia e che fanno sì che progetti come questo esistano.

Quello però che rende concreto, possibile, speciale e unico questo evento è un piccolo, speciale e insostituibile team di persone che rendono il tutto, ogni volta, concreto e reale.

Vorrei avere uno spazio lungo a sufficienza per raccontarvi qualcosa su ciascuno di loro (e di chi non è in questa foto ma fa parte di questa squadra) ma mi limiterò a dirvi che siete tutto l’amore, la cura, l’energia e la forza che c’è intorno a me e a questo progetto che curo e amo come il più prezioso dei gioielli. E voi con me, ed è questo che è davvero davvero speciale.

In questa foto ci sono sorrisi ma ci sono soprattutto cuori, grandi, e una instancabile voglia di aiutarsi, di fare squadra, di esserci.

E ci sono anche le bandierine pazzesche create dalla mia zia Patty – create con la stessa cura con cui la mia bisnonna Italina ha creato, ai tempi, le coperte di lana che hanno contraddistinto gli allestimenti del Gipsy dal giorno uno. E se non è speciale questo allora penso si debba rivedere il significato dell’aggettivo speciale.

Un grazie, stasera, lo dedico a ognuno di voi perché mi fate sentire la ragazza più fortunata del pianeta.