l cibo da strada sta prendendo sempre più piede in Italia e sviluppando un vero e proprio settore economico specializzato. Secondo una ricognizione della Camera di commercio di Milano Lodi e Monza Brianza, le attività di street food sono ormai 2.915 tra sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali attive. Crescono del 3,6% in un anno e del 49% in cinque. Un settore che vale 19 milioni in Italia, di cui oltre 3 milioni in Campania e Emilia Romagna, oltre 2 milioni in Lazio, in Sicilia e in Lombardia.

Roma è prima con 199 attività, Milano ne ha 194, segue Lecce con 133 imprese. Vengono poi Torino, Napoli, Catania e Bari.

Per crescita percentuale in cinque anni si distinguono Sondrio (da 1 a 8 imprese +700%), Reggio Calabria (da 5 a 17 imprese +240%), Lodi (da 4 a 12 imprese +200) e Varese (da 11 a 30 imprese +172,7%) anche se è Milano il territorio dove in numero assoluto le imprese crescono di più, circa 100 attività in più dal 2014, +109%.

Ampia la presenza di donne. Circa un’attività su quattro è un’impresa femminile (28%) e di giovani (21%) mentre gli imprenditori nati all’estero pesano il 12%.

Le imprese femminili pesano di più a Crotone (75%), Ravenna (57%) e Benevento (56%), quelle giovanili a Terni (50%) e Bari (47%) mentre sono Prato (57%) e Massa Carrara (50%) i territori dove gli imprenditori “stranieri” sono più attivi nel settore.

Il settore è in forte evoluzione. Dice la Camera di commercio che però “rimane forte la presenza delle tradizionali rosticcerie e friggitorie ambulanti fino all’aperitivo”. Si tratta soprattutto di piccole imprese in cui però lavorano quasi 4.500 addetti in Italia, il 12.5% dei quali (circa 500) in imprese lombarde.

Ha dichiarato Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Un settore in crescita sia nel comparto più tradizionale che nella ristorazione straniera. È un fattore di interesse crescente anche per i turisti che possono sempre più facilmente provare diversi sapori e specialità”.