Passeggiando per le nostre città assistiamo sempre più spesso a una scena frequente: un cartoccio arrotolato tra le mani durante una passeggiata e gustosissime sfiziosità dall’effetto una tira l’altra.

 Rientrando a pieno titolo nel finger food, il cibo da passeggio è diventato una vera e propria tendenza indipendente all’interno del mondo dello street food per vari motivi. Pranzo veloce che non ruba tempo alla frenetica vita di città, prodotti di alta qualità e già pronti al consumo (seppur fugace) subito dopo l’acquisto. Stime della FAO indicano in ben 2,5 miliardi di persone al giorno il numero di coloro i quali si alimentano in questo modo affidandosi ad un’esperienza gastronomica più informale.

 Sebbene si possa pensare che questa tendenza sia venuta meno durante gli anni della pandemia, in realtà lo stare forzatamente a casa, ci ha spesso incentivato a voler trovare ‘’la pappa pronta’’ ed ecco l’enorme incremento dei servizi di delivery. Ed ora che gli eventi in presenza sono ritornati ad animare e colorare le strade delle nostre città, quelle necessità si tramutano sempre più nell’acquisto dei cartocci da passeggio. D’altronde, se il cibo è un’esperienza chi dice che più esperienze non si possano fondere? In questo senso una gita, un viaggio o una semplice passeggiata hanno il loro valore aggiunto da gustare che fa di un’esperienza normale un’esperienza indimenticabile! Il food, che da sempre è stato sinonimo di condivisione, nei cartocci inzuppati da tante specialità si mescola con il concetto di viaggio e con il rinnovato bisogno di socialità. Ogni cartoccio porta con sé una storia: a partire dal suo interno fino ad arrivare al packaging, alle volte tradizionale, alle volte più brandizzato. Così, migliaia di storie portatrici di gusti e valori si intrecciano nelle strade percorse nelle città.

E se il cibo da passeggio ha resistito agli scossoni portati dalla pandemia è perché può far vanto di una lunghissima storia: già gli antichi Greci vendevano cartocci di pesce fritto per strada e così avveniva anche nell’antica Roma con zuppa di ceci e in Cina dove il cibo da strada era nutrimento per i poveri. Per lo stesso scopo, a Parigi nascono i “pâtés”, o meglio “pâstés, coni di pasta arrotolati a mo’ di involucro contenenti varie farciture di carni o verdure venduti a poco ai garzoni che potevano così contemporaneamente pranzare e lavorare. E poi, il cartoccio per eccellenza, il piatto tipico brittanico, il Fish and Chips: un misto di pesce fritto e patate avvolto nella carta da giornale come da tradizione ebraica sefardita. Nelle zone mediterranee poi, con grande probabilità, la tendenza del cibo di strada deriva dalla tradizione secolare dei venditori ambulanti di caldarroste. Da sempre un ottimo modo per affrontare il freddo e assaggiare l’arrivo dell’autunno, le castagne cotte nel tipico pentolone bucato sono l’evergreen del cartoccio!