È molto recente la polemica che ha investito tutti i media e che ha riguardato le dichiarazioni dello Chef stellato Alessandro Borghese sui giovani lavoratori nel mondo della ristorazione. E quasi puntualmente, con l’arrivo della bella stagione molti sono gli articoli o le tv che parlano di carenza del personale di cucina.

La verità è che il mondo della ristorazione negli ultimi anni, seppur sottovalutato, ha avuto un enorme incremento e nello specifico il ruolo dello Chef risulta essere molto richiesto ma poco ambito, complice forse l’incerto percorso di formazione e la lunga gavetta. Un giovane che generalmente si forma nelle scuole alberghiere deve dedicare ancora molto tempo alla formazione, che in questo campo, si compone per lo più di pratica. Una buona soluzione è quella di affidarsi a delle scuole di perfezionamento altamente professionalizzanti, come l’Alma di Colorno nata dal maestro Gualtiero Marchesi o come le 7 sedi sul territorio dell’Accademia italiana Chef.

Quello dello Chef è un lavoro di creatività, passione, praticità. La cura e la scelta del prodotto raccontano molto di lui e nel corso del tempo la modalità di proposta delle portate si è molto modificata con metodi sempre innovativi. Tra queste, lo Chef sempre più spesso sceglie di affiancare alla sua attività tradizionale una sua versione più informale e street. Altre volte, il truck invece è la scelta primaria di uno Chef, che decide così di farsi conoscere portando la sua cucina su strada.

Il cibo di strada spesso è espressione dell’identità di un popolo ma, negli ultimi anni, con il tentativo sempre più frequente di unire il cibo di strada a scelte raffinate e materie prime di qualità è diventato anche mezzo espressivo per lo Chef. Le proposte diventano sempre più particolari e ogni truck assume un suo protagonismo agli eventi: si punta sempre più su ricette della tradizione che raccontino del ‘’costume’’ gastronomico da riscoprire in varie zone d’Italia ma realizzate con prodotti di qualità e nate da accostamenti del tutto particolari. Il valore aggiunto dello Chef nel mondo street è la prossimità con il suo consumatore: una proposta più gourmet che abita però una cucina più informale, su ruote, fatta di scambio sociale.

Ma la figura dello Chef è conosciuta anche come dura, esigente, che opera nell’ambito di una brigata gestita in maniera ‘’gerarchica’’. E ancor di più è stata raccontata con queste caratteristiche al grande pubblico attraverso il talent show culinario Masterchef, dal successo planetario. Il programma tv, che ha per primo costruito la comunicazione attorno a questa figura lavorativa, permette a molti aspiranti Chef di diventare delle vere e proprie star conosciute a livello nazionale e non solo. Per tale motivo la presenza di Bruno Tanzi e Mime Kataniwa da Masterchef 11 all’evento Street Food di Parma che si è tenuto al Parco Ducale dall’1 al 5 giugno per svolgere un Meet&Greet con i fan risulta essere significativa e dimostrativa dell’importanza della figura dello Chef anche all’interno del mondo dello Street Food.